FONTE: https://richmatics.com
La lettura della scheda tecnica di uno smartphone non è molto semplice. Spesso la gente si sofferma sulla frequenza con cui il processore lavora, sul numero di core o sui megapixel della fotocamera ignorando molti altri aspetti importanti.
Partiamo da un presupposto fondamentale: avere un processore potentissimo ma non avere a disposizione sufficiente memoria RAM comporterà delle prestazioni dello smartphone bassissime, rallentamenti e continui blocchi delle applicazioni. Questo perché quando noi utilizziamo il telefono, il sistema operativo carica nella RAM tutti i dati di cui ha bisogno per far funzionare le applicazioni. Se la nostra memoria centrale (RAM) non è abbastanza capiente, il processore, anche se molto potente, non sarà in grado di caricare in memoria tutte i dati necessari andando quindi a pescare nella memoria ROM (la memoria di massa), molto più lenta sia per le sue grandi dimensioni (cercare una pagina in un libro di 15 pagine non è come cercarne una in un libro di 300) sia perché le memorie RAM sono di norma più veloci. Per questo il telefono spesso si blocca sul segno di caricamento oppure i tempi di risposta di un’applicazione sono molto lenti, perché la CPU (il processore) cerca di reperire i dati nella memoria di massa. La memoria RAM serve inoltre a salvare i dati di più applicazioni contemporaneamente consentendoci di lavorare su più app nello stesso momento senza ricominciare da capo ogni volta che passiamo da una all’altra (come se l’avessimo chiusa per intenderci). Anche in questo caso una memoria RAM poco capiente potrebbe sovraccaricarsi andando a rallentare lo smartphone. Ecco perché molti telefoni con un processore di fascia media o addirittura bassa, risultano molto più fluidi di altri, magari non veloci, ma, anche se con qualche secondo in più, assicurano un’esperienza d’uso fluida e piacevole.
Quindi, i telefoni con una memoria RAM abbondante sono da preferire, ma spesso questo non è sufficiente: il SoC (set di processori) di cui il telefono è dotato lavora in simbiosi con la memoria RAM. Ora mi spiego meglio.
La velocità con cui un processore comunica con la memoria RAM dipende dai canali che questo ha a disposizione per farlo oltre che dalla frequenza di clock. Questo aspetto varia in base all’architettura della CPU e dal produttore del processore stesso. Ad esempio un processore HiSilicon Kirin 970 (top di gamma della Huawei/Honor) è dotato di 2 canali di comunicazione tra processore e memoria mentre un processore Qualcomm Snapdragon 845 è dotato di ben 4 canali di comunicazione. Questo assicura una trasmissione dei dati tra CPU e RAM più veloce e una maggiore efficienza nel completare le operazioni. Inoltre, se per chissà quale motivo la RAM dovesse proprio risultare piena e il processore dovesse interfacciarsi con la memoria di massa lo Snapdragon ha una velocità di trasferimento maggiore rispetto al Kirin (quasi 30GB al secondo contro i quasi 13 del Kirin). La Huwaei ha ovviato a questo “problema” (perché il Kirin 970 è pursempre un ottimo processore) aumentando la RAM disponibile nei suoi dispositivi, come per esempio il P20 Pro, dotato di 6GB di memoria centrale a differenza del Samsung S9 che a parità di prezzo è dotato di “soli” 4GB.
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